Martedì, 29 Giugno 2010 12:09

Solidarietà ai vescovi belgi?

Scritto da  Gerardo

Sulla stampa di questi giorni l'attenzione è stata richiamata alle vicende che dal Belgio hanno coinvolto la chiesa cattolica. Le perquisizioni ordinate dai magistrati che indagano sui casi di pedofilia hanno condotto il Papa a esprimere "solidarietà ai vescovi belgi" e a definire le stesse "deplorevoli e sorprendenti".
Nel seguito il riferimento a un articolo sul web dal sito di "la Repubblica" e un nostro commento.
Buona lettura!



Nel leggere quanto si scrive sul Belgio, mi è capitato di trovare sul tavolo un menu utilizzato alla "Naison du Cygne", che si trova nella Grand Place di Bruxelles. È il segno di un pranzo di alcuni anni fa, al tempo in cui coordinavo per conto della Facoltà di Magistero un programma Erasmus in collegamento, oltre che con la Università di Sevilla, con la Facoltà di Scienze politiche di Louvain La Neuve, nei primi anni novanta.
Il partner belga era la prof. Liliane Voyè, una studiosa di sociologia della religione. Fin dal 1973 aveva pubblicato un importante libro dal titolo "Sociologie du geste religieux". Al tempo, i tassi di pratica dominicale in città quali Hasselt era del 76.15, mentre a Lounail era del 61.78, ad Arlon 60,66, a Namur del 57,90, a Bruges del 49,16 e a Bruxelles del 19,55.
In tale importante lavoro si collega il gesto della messa domenica come spiraglio interpretativo delle condotte religiose del tempo.
Grandi mutazioni sono nel frattempo avvenute. Anche il mondo cattolico è cambiato, ma la frequente denuncia di preti pedofili, fino alla messa sotto accusa, al di là dei commenti del Card. Bertone, sono il segno di una secolarizzazione, proprio in Belgio, dai contorni imprevisti e imprevedibili.
Ho voluto ricordare l'incontro con l'amica prof. Voyè, che non vedo da tempo, per dire che sotto i nostri occhi sono accadute vicende dai connotati epocali. Si pensava che l'Olanda potesse registrare processi di "scristianizzazione", come si usava dire, ma il Belgio, con la sua storia poteva ben essere ritenuto una "terra fidelis". E poi la nascita dei movimenti cattolici in Belgio, la università cattolica di Lovanio, non erano che dei segnali forti di questo cattolicesimo incarnato. Che cosa è accaduto poi? Mi piacerebbe ascoltare un parere anche da parte di Francis Houtart.
(A.N.)

Articolo su www.repubblica.it
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